Perché i romanzi di Ferrante si possono dire politici? Perché Ferrante è una scrittrice politica nonostante  non abbia mai asserito pubblicamente  di aderire a una qualche militanza? Argomenti come la vergogna per le  proprie origini, il discusso uso del dialetto individuato alla stregua di uno stigma sociale, il focus sulla figura ambivalente delle  madri, sull’istruzione e le strumentalizzazioni  dei titoli di studio. I romanzi di Ferrante in che modo hanno contribuito  all’emersione di un rimosso collettivo e individuale che è insito nelle dinamiche sociali? E ancora Il significato delle parole  frantumaglia e smarginatura: come si differenziano tra loro? Come è stato possibile che si siano rese riconoscibili nell’esperienza delle donne di tutto il mondo? E gli uomini sono immuni da questi sintomi? Ferrante vista e riletta cinematograficamente da registe e registi di film e fiction  è la stessa Ferrante dei romanzi che noi amiamo?

Venerdì 10 dicembre sarò finalmente in presenza a Pisa per parlare del Libro di tutti e di nessuno. Elena Ferrante un ritratto delle italiane del XX secolo. Con Irene Bianchi (brillante studiosa di Elena Ferrante attraverso una tesi di laurea dedicata) parleremo dei romanzi da L’amore molesto a La vita bugiarda degli adulti passando per le altre scritture ferrantiane: gli articoli per il Guardian raccolti ne L’invenzione occasionale, le interviste collezionate ne La frantumaglia per arrivare al libro appena uscito I margini e il dettato con il quale Ferrante affronta la scrittura saggistica offrendo alle sue lettrici e lettori un fascinoso report, dubbi e dolori compresi, di una vita dedicata alla letteratura e al romanzo.

Grazie infinite alle amiche della casa della donna di Pisa e al loro impegno instancabile che rende possibili incontri come questo.

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