Ho caro il mio #giardino, scrive #PiaPera in quella che è la #Bibbia di tutte le amanti del #giardinoletterario arrivate al giardino non presto, come lei. Non perché sia il più bello ma perché come la volpe del #piccoloprincipe è stato apprivoise’, addomesticato. L’amo quindi, scrive Pia, non per le sue qualità intrinseche, ma perché ci apparteniamo. Oggi vi mostro un esemplare del giardino ornamentale. Nostro da un anno, piantato in terra due mesi fa. Malus duble rouge appartiene ad un genere botanico di 35 specie, una delle quali è il Malus domestica, i meli ‘da frutto’. Questo è quindi un melo comune rimpicciolito cui è stato esaltato l’aspetto ornamentale anche se le mele piccole come biglie rosso sangue sono commestibili. I Malus da fiore vengono utilizzati come esemplari singoli oppure in gruppi a scopo decorativo e si tratta di una pianta semipregiata è abbastanza costosa. Si allevano a cespuglio o ad alberello e vengono piantati in prati, parchi e viali. Noi ne abbiamo uno solitario, questo. Siccome non mi va più di legare la simbologia della mela al pomo della discordia e alla faccenda di #Eva, quando lo guardo, preferisco ricordarmi che il melo nella cultura celtica è simbolo di fertilità e di immortalità e il suo legno veniva usato per forgiare le bacchette magiche dei Druidi. Addirittura il nome della mitica #Avalon, isola britannica legata alla leggenda di #ReArtù, sembra derivi dal fatto che fosse ricca di alberi di melo, da qui il nome che significa Isola delle #Mele – Insula Pomorum.
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